Il corso in oggetto intende riflettere sul tema del curricolo digitale volto alla progettazione e realizzazione di Contenuti Didattici Digitali. Attraverso l’analisi dei framework del DigComp 2.2 e la ricerca svolta da Avanguardie Educative, i corsisti saranno invitati a produrre una progettazione relativa ad attività didattiche che prevedano lo sviluppo di CDD, secondo le indicazioni del decreto 781/2013.
Tematiche affrontate durante il corso:
– Introduzione al DigComp 2.2, con particolare riferimento al tema dello sviluppo dei Contenuti Didattici Digitali.
– Introduzione ad Avanguardie Educative (Idea CDD Integrazione Libri di testo).
– Progettazione didattica e produzione di contenuti didattici digitali.
Le fasi di lavoro: Ideazione, Ricerca, Sistematizzazione, Sceneggiatura, Sviluppo, Pubblicazione.
La scrittura digitale. Riflessioni sul linguaggio: rapporto tra i codici e peculiarità dei nuovi supporti.
La questione dei libri di testo, tra cartaceo e digitale. Nuovi approcci allo studio. Questioni di copyright e di privacy.
Cosa si intende per “Curricolo Digitale”?
Per Curricolo Digitale si intende un percorso didattico:
– progettato per sviluppare competenze digitali;
– di facile replicabilità, utilizzo e applicazione;
– necessariamente verticale (su più anni di corso e/o su più livelli di istruzione);
– con forti elementi di interdisciplinarietà e trasversalità curricolare;
– declinato attraverso modalità di apprendimento pratico e sperimentale, metodologie e contenuti a carattere altamente innovativo;
– teso ad accelerare e aumentare l’impatto verso il rinnovamento delle metodologie didattiche;
– scalabile a tutta la scuola e al sistema scolastico. Cosa si intende per “Curricoli Digitali innovativi”?
Il percorso cercherà di dimostrare un forte carattere di innovatività, interpretata in particolare come capacità di rendere stimolanti e attrattive le attività didattiche attraverso modelli, metodi e strumenti utilizzati per sostenere le attività di docenti e studenti.
Il carattere di innovatività riguarderà ad esempio:
– le modalità di fruizione (es. app, tecnologie, strumenti, ecc.);
– i contenuti, la loro organizzazione e il loro rapporto con la didattica (es. un percorso per scenari o per obiettivi, in cui la dinamicità delle attività sia particolarmente coinvolgente);
– le modalità di accompagnamento e valorizzazione dei risultati (es. la gestione di community di docenti e studenti anche attraverso podcast o youtuber, la valorizzazione delle produzioni delle classi e degli studenti in rete, un particolare modo di utilizzare la Rete o il Web per lavorare, un modo per riconoscere e valorizzare le competenze sviluppate);
– ogni altro aspetto che massimizzi l’esperienza e il protagonismo degli studenti, a fronte di un adeguato accompagnamento dei docenti e un elevato grado di scalabilità nella scuola.
Cosa si intende per “Curricoli Digitali aperti”?
I curricoli prodotti dovranno essere offerti in formato aperto (OER – Open Educational Resources), in modo da renderne possibile il pieno utilizzo, senza costi aggiuntivi di fruizione da parte dei propri utilizzatori.
Nella sua forma più semplice, il concetto di Open Educational Resources (OER) riguarda tutte le risorse educative (inclusi corsi, percorsi didattici e singoli moduli didattici, sillabi, materiale didattico, libri di testo, video, applicazioni multimediali, podcast e qualsiasi altro materiale che sia stato progettato per l’utilizzo in attività didattiche) che siano rese disponibili all’uso da parte di educatori e studenti, in forma gratuita e con apposita licenza aperta per il riutilizzo. A fronte di questo obiettivo i materiali dei percorsi didattici, che siano prodotti originali o di cui siano stati acquisiti i diritti, devono essere distribuiti con licenza aperta, per permetterne il pieno accesso e riuso da parte della comunità scolastica.
Cosa si intende per “Curricolo Digitale in grado di coinvolgere la comunità scolastica allargata”?
I percorsi potranno prevedere il coinvolgimento di partner esterni al mondo scolastico nella produzione dei format didattici (centri di ricerca, università, istituzioni locali, associazioni, imprese ecc.) e dovranno incoraggiare, attraverso le loro attività, il rapporto con il territorio.
La partnership con soggetti esterni alla scuola potrà ad esempio promuovere:
– l’incontro con il mondo del lavoro e con le vocazioni professionali del territorio;
– una relazione consapevole, innovativa e produttiva con il territorio e il suo patrimonio artistico, culturale e sociale;
– un rapporto produttivo con gli enti locali, per esempio nell’ottica di stimolare un utilizzo produttivo del patrimonio informativo pubblico e promuovere la cittadinanza attiva;
– i percorsi didattici per raccogliere o generare informazioni propedeutiche a politiche territoriali;
– le competenze sviluppate per contrastare attivamente la dispersione scolastica attraverso un rapporto diretto con partner della società civile.
A fronte di ciò, il percorso dovrà essere organizzato secondo una precisa strategia di accompagnamento e community management mirata all’animazione e al coinvolgimento di docenti e studenti, anche grazie all’interazione, tramite il curricolo, con soggetti esterni al progetto (es. enti locali, associazioni, enti pubblici).
Il progetto dovrà dimostrare anche il potenziale di scalabilità nel sistema educativo, attraverso ad esempio:
– l’identificazione di una strategia di accompagnamento dedicata ai docenti per la realizzazione dei percorsi in classe;
– la creazione di comunità di docenti e studenti, anche tramite la valorizzazione online delle attività e del loro impatto;
– il monitoraggio delle attività;
– il coinvolgimento di partner esterni scientifici;
– la valutazione finale sui risultati didattici e di processo;
– una strategia di contenuto e di media partnership.