Promuovere e sostenere i valori educativi e formativi della democrazia e della cittadinanza rappresentano i princìpi fondamentali di questo progetto, che intende realizzare sul territorio calabrese un “laboratorio culturale e pedagogico-didattico” che sappia esprimere una grande opportunità di conoscenza e di crescita sociale e culturale per la comunità, rappresentata dal valore dell’educazione, della democrazia e della cittadinanza attiva e favorendo politiche di inclusione e di riduzione della dispersione scolastica. Ad oltre cento anni dalla pubblicazione del libro fondamentale di John Dewey, Democrazia e educazione, (1916), è stato necessario riflettere nella contemporaneità sul rapporto tra l’educazione e la democrazia per ripensare una nuova scuola democratica nell’ambito di una cultura cosmopolita e universale in Europa e nella società della globalizzazione, così come il filosofo americano aveva profeticamente intuito.
La finalità generale dell’attività formativa è quella di promuovere una cultura della cittadinanza e della democrazia all’interno della società calabrese per prevenire e ridurre la dispersione scolastica e l’abbandono, attraverso lo sviluppo di competenze chiave di cittadinanza attiva e di inclusione sociale cercando di dimostrare che “la scelta della legalità conviene ed è necessaria per lo sviluppo della democrazia”.
Se l’approccio comune a tutti soggetti coinvolti, a partire dalle scuole, è quello di formare persone responsabili con un profondo senso civico, gli obiettivi da perseguire sono strettamente collegati alle seguenti attività:
- approcciarsi alle regole della convivenza democratica;
- favorire la cooperazione, la condivisione e la responsabilità;
- educare alla diversità;
- prevenire comportamenti scorretti e lesivi nei confronti di sé e degli altri;
- educare al rispetto dei beni comuni;
- prevenire specificatamente dipendenze;
- prender coscienza di eventuali pericoli;
- promuovere la partecipazione alle scelte della società civile.
Educare alla democrazia significa mettere in grado i cittadini e le cittadine di partecipare effettivamente alla vita del Paese. La scuola, in questo senso, riveste un ruolo di primaria importanza. Ma cosa rappresenta, oggi, per i giovani il concetto di “democrazia”? Difficile darne una definizione sintetica, specie nell’epoca della cosiddetta post-verità. I media e la rete tendono a trattare i giovani non come soggetti ma come consumatori, a costruire intorno a loro una bolla di falsi bisogni da appagare facilmente. Educare alla democrazia, oggi, può quindi rappresentare un momento fondamentale di condivisione, una pratica utile a levare gli occhi dallo smartphone, ad affratellarsi e legarsi in altre reti, più concrete e virtuose.
La recente L. 92/2019, in applicazione dall’a.s. 2020/21, introduce l’insegnamento di Educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado. Esso sostituisce Cittadinanza e Costituzione, presente dal 2008. La riflessione verte su come attuare l’insegnamento nel curricolo in modo sistematico, non frammentario, con la corresponsabilità e partecipazione di tutti i docenti; su come l’Educazione civica e alla cittadinanza rappresenti in realtà l’orizzonte di significato di ogni insegnamento. Si rifletterà, inoltre, su alcune questioni organizzative connesse all’applicazione della norma.
L’insegnamento trasversale ex lege n. 92/2019
L’insegnamento trasversale dell’educazione civica ha lo scopo di contribuire a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri. L’educazione civica sviluppa nelle istituzioni scolastiche la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell’Unione europea per sostanziare, in particolare, la condivisione e la promozione dei principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale e diritto alla salute e al benessere della persona. In attesa dell’istituzione dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica, la proposta è quella di un programma, che contenga i diversi obiettivi di conoscenza e di competenza che la legge individua, e che, nel suo complesso, possa offrire spunti per la realizzazione delle lezioni nelle diverse materie curriculari, durante l’anno scolastico. Lo scopo è quello di coprire tutto o quasi il ventaglio di materie interessate dall’insegnamento trasversale dell’educazione civica.
Le linee guida allegate al decreto di riforma individuano i punti essenziali del programma di educazione civica che i docenti dovranno proporre nelle classi:
- Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali, storia della bandiera e dell’inno nazionale;
- Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile;
- educazione alla cittadinanza digitale;
- elementi fondamentali di diritto (con particolare riguardo al diritto del lavoro);
- educazione ambientale, sviluppo ecosostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari;
- educazione alla legalità e al contrasto delle mafie;
- educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni;
- formazione di base in materia di protezione civile.
Le attività formative saranno così suddivise:
Modulo n. 1 “COSTITUZIONE, STATO, DIRITTI”
(Istituzioni statali, storia della bandiera e dell’inno nazionale; diritti, doveri e il lavoro; Regioni ed Enti locali; democrazia diretta; partecipazione e cittadinanza attiva).
Modulo n. 2 “UNIONE EUROPEA E ORGANISMI INTERNAZIONALI”
(Trattati istitutivi comunitari ed europei; Trattati internazionali e Organizzazioni sovranazionali).
Modulo n. 3 “L’EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ”
(Liceità, legalità, legittimità, responsabilità, controllo sociale, contrasto delle mafie).
Modulo n. 4 “LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE, E LO SVILUPPO SOSTENIBILE”
(Agenda 2030; educazione ambientale, sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari; educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni).
Modulo n. 5 “IL RISPETTO NEI CONFRONTI DELLE PERSONE, DEGLI ANIMALI E DELLA NATURA”
(Protezione civile; educazione al volontariato e all’impegno civico; educazione stradale; educazione alla salute e al benessere).
Modulo n. 6 “L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA DIGITALE”
(Analisi delle fonti di dati, informazioni e contenuti digitali; interagire attraverso varie tecnologie digitali; cittadinanza partecipativa attraverso adeguate tecnologie digitali; conoscere le norme comportamentali; creare e gestire l’identità digitale; la tutela della riservatezza; bullismo e cyber bullismo).
Promuovere competenze disciplinari, sociali ed emotive
L’introduzione dell’insegnamento trasversale di educazione civica richiama la scuola all’importanza di educare a pratiche di cittadinanza attiva fondate sull’informazione, sulla partecipazione e sull’ascolto e guidate da principi di comunicazione non ostile.
L’essenza della cittadinanza attiva si fonda sul possesso di competenze specifiche: prendere a cuore i problemi del proprio tempo e del proprio territorio, informarsi scegliendo fonti affidabili ed attendibili, distinguere fatti da opinioni, leggere, interpretare ed utilizzare dati e testimoni a sostegno delle proprie tesi, costruire argomentazioni fondate, confutare educatamente le tesi dell’avversario senza attaccarlo, esprimersi utilizzando un lessico accurato e preciso e una sintassi corretta, mantenendo sempre il rispetto dell’interlocutore. Il debate, che in molti paesi del mondo ha lo status di una vera e propria disciplina sportiva, con le sue competizioni e i suoi campioni, se utilizzato come metodologia per l’apprendimento attivo, si rivela un grande alleato per l’educazione alla cittadinanza e un potente mezzo per la diffusione dei valori che devono fondarne l’esercizio.
Oltre a ciò la metodologia del debate favorisce indirettamente la comprensione profonda degli argomenti che affronta, in quanto permette di indagarli con accuratezza e spirito critico in tutte le loro sfaccettature. Consente inoltre l’acquisizione di numerose competenze trasversali e soft skills. Si rivela essere una metodologia didattica inclusiva: garantisce la piena partecipazione di tutti, attraverso definizione di ruoli diversi, sviluppando le potenzialità degli studenti, in un’atmosfera di gioco e sfida e in un clima che richiama sempre il lavoro di squadra.
Il corso fornisce tutti gli strumenti per praticare il debate come metodologia didattica per l’apprendimento attivo.
Docenti del Modulo
Prof. Spartaco Pupo (Professore Associato UNICAL – Esperto di educazione alla democrazia e di educazione civica) – Referente scientifico
Avv. Antonella Tiano (Dottorando di Ricerca Roma Tor Vergata – Esperta di pedagogia dei diritti)