La dinamica dei cambiamenti socio-economici delle società tecnologicamente avanzate richiede ai sistemi scolastici profonde modifiche strutturali e organizzative. Riguardo alla didattica, una delle esigenze più pressanti appare il passaggio da una concezione basata prevalentemente sull’insegnamento a una che privilegia l’apprendimento. Mentre infatti la scuola attuale è basata sul paradigma dell’apprendimento inteso come trasmissione di conoscenze, la scuola nuova dovrà confrontarsi con una pluralità di altri paradigmi, funzionali alle diverse situazioni didattiche e coerenti con un uso efficace delle nuove tecnologie: apprendimento come costruzione individuale e sociale di conoscenze, apprendistato cognitivo, situated learning, apprendimento cooperativo e così via. Nella scuola dell’insegnamento la didattica si fonda su uno schema consolidato che prevede una comunicazione didattica alla classe (spiegazione), lo studio individuale (in genere sui libri), esercitazioni individuali, interrogazione. In questo quadro al docente sono richieste competenze come: sapere programmare il proprio corso, essere un buon comunicatore per realizzare spiegazioni interessanti, selezionare o preparare accuratamente i materiali di studio a casa, le esercitazioni, i compiti in classe, le prove di valutazione, sapere pianificare le attività extra scolastiche. Quasi sempre la struttura della classe riflette questa impostazione, in cui l’attività prevalente in aula è l’ascolto del docente. Tale struttura prevede un’aula con un certo numero di banchi di fronte, in cui è scoraggiato il dialogo tra gli studenti e l’attenzione di tutti è focalizzata sulla cattedra. Nella scuola nuova basata sull’apprendimento, l’enfasi è sui processi messi in atto dagli studenti, che consistono prevalentemente nello svolgimento di attività individuali o collettive, sotto la supervisione dell’insegnante. In questo tipo di scuola l’insegnante ha il ruolo prevalente del progettista e gestore di ambienti di apprendimento intesi come «…luoghi dove gli studenti possono lavorare insieme e supportarsi a vicenda usando una molteplicità di strumenti e di risorse informative nel loro itinerario guidato verso gli obiettivi formativi e le attività di problem- solving» [Wilson, 1996]. Oltre all’attività didattica la pratica dell’insegnante riguarda la sua attività come membro dell’organizzazione scolastica: partecipazione agli organi collegiali, rapporti con i genitori, partecipazione alla gestione dei servizi scolastici (biblioteca, laboratori ecc.), turismo scolastico ecc. Infine un aspetto essenziale della pratica degli insegnanti è diventato l’aggiornamento continuo. In un periodo di rapidi cambiamenti sociali, economici e tecnologici, in mancanza di una formazione permanente, i docenti rischiano di diventare inadeguati di fronte ai compiti richiesti dalla nuova scuola. I docenti devono essere consapevoli della necessità di uno sviluppo continuo della loro professionalità e dei mezzi necessari per realizzarla. È urgente definire un quadro di riferimento condiviso, che indichi le competenze dei docenti riguardo all’uso delle ICT (Information and Communication Technology) nella loro pratica e ciò per diversi motivi. Appare infatti necessario dare una coerenza ai diversi piani di formazione degli insegnanti in servizio. È necessario armonizzare gli interventi di formazione iniziale degli aspiranti insegnanti. È utile un quadro di riferimento per la certificazione delle competenze degli insegnanti. In modo più dettagliato, un quadro di riferimento delle competenze degli insegnanti relativo all’uso delle ICT nella propria pratica è utile perché questo può essere:
- la base di piani di formazione degli insegnanti in servizio,
- un elemento di armonizzazione dei diversi curricula universitari di prima formazione degli aspiranti insegnanti,
- uno strumento per la definizione di criteri di certificazione delle
- un riferimento per lo sviluppo di materiali didattici condivisibili a livello europeo;
- uno strumento di condivisione di punti di vista e di elaborazione di un linguaggio comune;
- un riferimento per il singolo insegnante che può programmarsi un piano di sviluppo professionale nel
In particolare un docente esperto deve essere in grado di usare le ICT per la produzione di documenti multimediali e ipermediali. È capace di sfruttare le potenzialità offerte dalla rete per accedere e condividere informazione e per la comunicazione interpersonale e ciò per migliorare la cooperazione sia con i colleghi sia con tutti gli altri attori coinvolti nel sistema scolastico.
L’insegnante della scuola nuova fondata sull’apprendimento, più che sull’insegnamento, ricopre un ruolo determinante nel progettare, realizzare, gestire e valutare ambienti di apprendimento per i propri studenti. Insieme con i propri colleghi e gli altri operatori della scuola svolge attivamente la sua pratica gestendo, adeguando e innovando l’intera organizzazione scolastica. Dal momento che la dinamica della società impone continuamente un adeguamento dei sistemi formativi, lo sviluppo professionale è uno degli elementi inderogabili della pratica dell’insegnante. Questi tre settori di competenza possono, e forse devono, avvalersi delle potenzialità offerte dalle ICT. Questo complesso di conoscenze e abilità, che alcuni chiamano information literacy, sono trasversali e indipendenti dalle tre aree, ma in una società sviluppata queste tre aree non possono prescindere da una loro piena padronanza e i processi di prima formazione degli insegnanti dovranno essere rivolti anche a svilupparla. Ma come adeguare la professionalità dei docenti in servizio? Non esistono formule magiche per ridurre i tempi necessari, tempi che, è bene sottolinearlo, non possono essere misurati in mesi, ma in anni. Si tratta di iniziare immediatamente un lungo cammino di crescita professionale che durerà tutta la vita lavorativa. Sa preparare e realizzare un personale piano di sviluppo professionale, utilizzando come risorsa le ICT. Sa utilizzare strumenti e metodologie basate sulle ICT per la pianificazione e il monitoraggio del proprio sviluppo personale. Sa utilizzare tecniche, strumenti e risorse di open learning per sviluppare le proprie competenze. Identifica i bisogni di sviluppo professionale e le opportunità di formazione più rilevanti, valuta i modi per raggiungere gli obiettivi e i necessari prerequisiti. Riflette criticamente sulla natura dello sviluppo professionale e contribuisce al programma di sviluppo professionale per il proprio istituto. Sa come ottenere risorse formative per la formazione dei docenti in servizio sull’utilizzo pedagogico delle ICT. Sa formare i colleghi sull’utilizzo pedagogico delle ICT. È consapevole delle potenzialità della formazione in rete per i docenti in servizio. Può essere coinvolto come tutor in corsi di formazione in rete per docenti. È consapevole di come la ricerca azione possa favorire lo sviluppo professionale. Sa come utilizzare gli strumenti ICT nella ricerca azione. Questa riflessione, comunque, non deve essere intesa come un punto di arrivo, ma come un punto di partenza di un processo partecipativo che dovrà necessariamente coinvolgere le maggiori istituzioni e progetti Europei coinvolti nello sviluppo professionale dei docenti, ed è questo il senso della proposta presentata alla commissione Europea per il lancio di un nuovo progetto per la definizione di un quadro di riferimento condiviso a livello Europeo della professionalità dei docenti nell’uso delle ICT nella loro pratica, affinché essi costituiscano l’elemento di costante crescita dei sistemi educativi Europei.
Ambienti di apprendimento e didattica integrata
La situazione di emergenza vissuta dalla scuola in occasione della pandemia da COVID-19 diviene l’occasione per ripensare i modi e le forme del “fare scuola”, non solo come risposta alla situazione contingente, ma come investimento proiettato nel futuro.
Lo stesso Piano scuola 2020/21 sollecita le scuole a porsi tali interrogativi e a sviluppare percorsi di ricerca di soluzioni innovative, sia sul piano organizzativo che su quello didattico.
In questa proposta formativa ci poniamo l’obiettivo di esplorare il costrutto di “ambiente di apprendimento” nella sua completezza e offrire, con la guida dei nostri esperti, suggerimenti su come intervenire sul “setting didattico”, andando ad agire sulle leve che lo determinano: spazi (fisici e virtuali), tempi, luoghi, classe.
Vedremo insieme agli esperti coinvolti su come si può rimodulare la didattica, cambiando un po’ le regole di gioco, con l’obiettivo di rendere gli studenti protagonisti attivi del loro processo di apprendimento. Si offriranno e idee e spunti di riflessione per ripensare insieme il modo di fare scuola.
Programma delle attività
Modulo 1 – Concetti di base e fondamenti teorici sulle tecnologie didattiche per l’apprendimento e la DDI. Ripensare il gruppo classe. Ripensare i tempi di apprendimento. Modulo 3 – Ripensare gli spazi di apprendimento. Ripensare il rapporto scuola-extrascuola. Una visione d’insieme: ambienti di apprendimento e innovazione didattica.
Modulo 2 – La progettazione della UDA in ambienti di apprendimento in Rete e il ruolo del C-ID (progettista della formazione in contesti costruttivisti socio-educativi)
Modulo 3 – Progettazione e realizzazione di oggetti didattici multimediali/interattivi – il Digital Storytelling.
Modulo 4 – Ambienti di apprendimento in rete e software per la didattica in live streaming.
Modulo 5 – La gestione dei tempi nella didattica in rete e aspetti di valutazione degli apprendimenti in modalità on line.
Modulo 6 – Riflessioni e pratiche per la valutazione
Ulteriori argomenti
Fare un brainstorming
Progettare un debate
Tenere un diario di bordo o un’autobiografia cognitiva
Leggere e riflettere insieme
Somministrare dei test
Effettuare un sondaggio
Tenere una webconference
Creare una rubrica di valutazione
Organizzare una repository di documenti condivisi
Realizzare artefatti digitali in Realtà Virtuale
Moltiplicare il proprio punto di vista
Realizzare un blog per scopi diversi
Usare lavagne virtuali
Creare mappe mentali e concettuali
Costruire un HyperDoc
- La valutazione nella DDI
Il tema della valutazione, intesa come processo che accompagna l’intero percorso di insegnamento-apprendimento, è sicuramente fondamentale nell’ottica della didattica digitale integrata, che configura un ambiente misto di apprendimento, in presenza e a distanza.
L’ingresso nell’ambiente digitale di apprendimento ha fatto emergere criticità e contraddizioni del sistema di verifica e valutazione tradizionale e ha spinto ad una seria riflessione sul tema della valutazione, che ha guidato la progettazione e la realizzazione di questo corso.
Sarà affrontato il tema generale della valutazione e delle verifiche nella didattica per competenze, fornendo spunti preziosi per una pratica consapevole della valutazione come processo continuo di accompagnamento all’intero processo di insegnamento-apprendimento. Verranno proposti inoltre alcuni esempi di compiti adeguati all’accertamento della comprensione profonda e delle competenze dei discenti, particolarmente adatti anche in ottica di didattica digitale integrata.
Al termine dell’attività formativa i corsisti saranno in grado di progettare e valutare una prova per l’accertamento di competenze, utilizzando adeguati strumenti di valutazione, anche con l’ausilio di vari tools digitali.
Programma
Inquadramento trifocale della valutazione, come processo
Le competenze nella didattica digitale integrata
Verificare e valutare nella didattica digitale integrata
I compiti per la DDI: il compito autentico
I compiti per la DDI: il dipstick
I compiti per la DDI: l’uso delle fonti
I compiti per la DDI: il colloquio colto
I compiti per la DDI: il debate
Creare rubriche con Rubistar
Costruire rubriche con Rubric maker
Gestione del feedback attraverso le tecnologie
Portfolio digitale/blogfolio: autovalutazione
Valutazione formativa in itinere
Docenti del modulo
Prof. Alessio Fabiano (Ricercatore UNIBAS M-ped/03 – Docente di didattica delle innovazioni tecnologiche e inclusione. Esperto di Orientamento al lavoro) – Referente scientifico
Prof. Giovanni Frontera (Ph.D Unical M-ped/03– Esperto di tecnologie didattiche e per l’inclusione